....ci vogliono anche le mani.
Queste foto indicano la cosiddetta "sportellatura" delle botti in legno.
Il vino che riposa nelle botti di legno per maturare e scambiare con le doghe( cosi' si chiamano le tavole con cui e' costruita una botte) il tannino che conferisce la struttura del vino, tende a creare un deposito (il fondo ) che si accumula appunto in fondo alla botte.
Questo deposito stando a lungo a contatto con il vino darebbe un odore cattivo al vino per cui periodicamente si deve fare un travaso da una botte all'altra e toglierlo lavando la botte.
A questo punto sorgerebbe il problema della tenuta in quanto le 2 superfici delle tavole non possono aderire perfettamente , ma l'ingegno dei mastri bottai ha risolto il problema ricavando gli sportelli in una tavola con un taglio obliquo per cui quando la botte e' piena il liquido spinge lo sportello a chiudere, e quando la botte e' vuota si spinge lo sportello verso l'interno e si procede al lavaggio.
Semplice e geniale.
Un velo di una sostanza ricavata della cera delle api sigilla (quando non c'era il silicone il mondo andava avanti ugualmente) il tutto e il legno puo' dare in sicurezza la ua anima al vino.
Tutte queste operazioni non si fanno con i vini "di pronta beva" che restano in acciaio ed hanno quindi un costo piu' basso.
Ma quando aprirete la prossima bottiglia di vino invecchiata nel legno non precipitatevi a berlo come fosse birra , prendetevi qualche secondo,osservate il colore che e' passato dal rosso rubino ad un rosso piu' tendente al mattone e aspirate il profumo con le sfumature di legno e tannino maturo, tutto questo e' possibile anche al procedimento illustrato.
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