Una montagna di tronchi di legno spaccati e pronti per
essere “cippati” .
Tutto questo ben di Dio potrebbe evocare un pensiero
sinistro del tipo : ecco ora cominciamo a deforestare anche qui da noi, non
bastano i danni che l’uomo fa nella foresta amazzonica.
Invece no! Neanche un
pezzo di questa catasta e’ stato tagliato da un bosco o proviene da un albero
che avrebbe potuto restare in vita e fornire ombra per gli uomini o riparo per
gli uccelli.
Tutta questa legna proviene da rami caduti in inverno a causa di neve, vento
o smottamenti o e’ stata tagliata
negli argini dei fossi che vanno
regolarmente puliti per favorire lo smaltimento delle piene ed impedire le
inondazioni.
Oppure , in grande maggioranza, viene dalle potature degli
olivi e delle viti, che altrimenti andrebbero
bruciati in pieno campo.
E’ in altre parole energia da fonti rinnovabili in quanto nel giro di pochi anni nuove piante ancora piu’ vegete delle precedenti
sostituiranno quelle tagliate in una armonia
naturale.
Quando, alcuni anna fa,
immaginai di sostuire le fonti
energetiche tradizionali quali gas e petrolio con la legna e i pannelli
fotovoltaici pensavo con un fremito di emozione a quando avrei
mostrato agli ospiti di Palazzo Bandino la massa di legno cippato ricca dei profumi delle essenze vegetali e
ognuno avrebbe riconosciuto il profumo del pino del tiglio e magari di qualche
eucalipto,
Mi inorgoglisco all’idea
che quel profumo che si spande intorno alla caldaia ha sostiuito quello del gas (odore di uovo
marcio’) e ha fatto diventare un brutto ricordo le
macchie del petrolio che ci fanno indignare solo quando vediamo un gabbiano
imprigionato nell’onda nera di qualche
disastro ambientale.
Ho realizzato un sogno, ma non credo di aver coinvolto altri
in questa operazione.
I numerosissimi
commenti che Palazzo Bandino ha nei vari “advisors” parlano di cucina, di vino,di gentilezza di quanto e’ piacevole immergersi
in inverno nell’acqua calda mentre nevica, ma non c’è una sola parola su come l’acqua calda
sanitaria o quella del riscaldamento viene prodotta.
Ho pensato che fosse un problema di comunicazione , ma poi
guardo il nostro sito e lo vedo pieno di indicazioni , di foto di tutto il
processo per cui concludo pensando che la gente pensa machiavellicamente che
quello che conta e’ il risultato : limportante e’ che dal rubinetto esca acqua
calda poi che per procurarsi il petrolio si vada a fare una guerra poco
importa l’importante e’ che non si
faccia troppo rumore perché devo
riposare tanto poi voto per Beppe grillo e la coscienza e’ a posto.
La stessa sensazione la vivo anche per il vino.
Chi bazzica il nostro sito sa , perche’ lo abbiamo detto fino alla noia, che sono 6
generazioni che produciamo vino: bene spero che sia anche l’ultima e che con me si estingua la razza dei fessi...
L’altra mattina sentivo alla radio che si pubblicizzava una offerta straordinaria di un cappuccino e
cornetto a 1,50 Euro.
Veramente interessante
povero quel barista, forse ci rimette.
Poi ho fatto un conto a spanna:
6 gr di caffe, poche gocce di latte, un dolce pre-cotto che
si preparano e sevono in pochi secondi hanno quasi lo stesso valore di una
bottiglia di vino il cui processo
prende quasi 2 anni un investimento di immobile, attezzature e
professionalita’, senza contare che gran
parte del processo e’ “ a cielo aperto” con tutto il rischio che questo
comporta.
Ho scritto tutto questo per dare un piccolo spunto di
riflessione per chi non ha niente di meglio da fare e leggera’ queste righe.
Non voglio essere compatito o incoraggiato, faccio volentieri il mio lavoro, mi diverto e
credo di essere un privilegiato, continuero’ a produrre vino perche’ mi piace
farlo e berlo.
So che e’ piu’ facile aprire un rubinetto del gas che far funzionare una caldaia a legna, ma se
la prossima volta che sarete da noi verrete a vedere il nostro impianto a
cippato, forse capirete quello provo o forse no, ma venite comunque, c’è la
buona cucina, il vino buono, la buona accoglienza……..
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