sabato 18 maggio 2013

A Palazzo Bandino...ci vogliono "anche le mani"!

....ci vogliono anche le mani.

Queste foto indicano la cosiddetta "sportellatura" delle botti in legno.
 Il vino che riposa nelle botti di legno per maturare e scambiare con le doghe( cosi' si chiamano le tavole con cui e' costruita una botte) il tannino che conferisce la struttura del vino, tende a creare un deposito (il fondo ) che si accumula appunto in fondo alla botte.

Questo deposito stando a lungo a contatto con il vino darebbe un odore cattivo al vino per cui  periodicamente si deve fare un travaso da una botte all'altra e  toglierlo  lavando la botte.

A questo punto sorgerebbe  il problema della tenuta in quanto le 2 superfici delle tavole non possono aderire perfettamente , ma l'ingegno dei mastri bottai ha risolto il problema ricavando  gli sportelli in una tavola con un taglio obliquo per cui quando la botte e' piena il liquido spinge lo sportello a chiudere, e quando la botte e' vuota si spinge lo sportello verso l'interno e si procede al lavaggio.

Semplice e geniale.

Un velo di una sostanza ricavata della cera delle api sigilla (quando non c'era il silicone il mondo andava avanti ugualmente) il tutto  e il legno puo' dare in sicurezza la ua anima al vino.

Tutte queste operazioni non si fanno con i vini "di pronta beva" che restano in acciaio ed hanno quindi un costo piu' basso.

Ma quando aprirete la prossima bottiglia di vino invecchiata nel legno non precipitatevi a berlo come fosse birra ,  prendetevi qualche secondo,osservate il colore che e' passato dal rosso rubino ad un rosso piu' tendente al mattone e aspirate il profumo con le sfumature di legno e tannino maturo, tutto questo e' possibile anche al procedimento illustrato.



















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