lunedì 5 marzo 2012

LE DONNE DI CASA VALERIANI - "La Zia Ilda" (Capitolo 2)

La zia Ilda: un mito.......



gia' da piccola era la piu' furba,vivace e ribelle tra i fratelli. Per spiegare la sua vitalita' dicevano che a lei era toccata la panna del latte lasciando agli altri il latte scremato.
Certo e' che tutta la sua vita e' stata all'insegna del protagonismo , ha tenuto unita una bellissima famiglia, ha avuto successo come imprenditore, collaborando con lo zio Italo a creare un piccolo impero del turismo,e' stata benvoluta da tutti , pronta a dispensare un aiuto e una buona parola per tutti.
Non ricordo di averla sentita mai fare un apprezzamento negativo su nessuno,trovando sempre il lato positivo di tutti.
Era chiaro fin da adolescente  che la vita a Palazzo Bandino le risultava stretta, pur essendo una bella fattoria era sempre campagna e Lei era nata per altri orizzonti, infatti appena possibile si fidanzo' con lo zio Italo un giovane carrista che aveva fatto la campagna di Russia e li' aveva acquisito l'esperienza e la rabbia giusta per esplodere nel dopo-guerra.

Sempre dietro le quinte , ma da vera progonista collaboro' con lo zio alla costruzione e alla gestione di tre grandi alberghi e di una fattoria senza trascurare la cura per i 2 figli i miei cugini Loretta e Giampiero.

Nella Chianciano del boom economico le curava il piu' piccolo dei tre alberghi , l'hotel Patria lasciando gli altri 2alberghi piu' lussuosi  ai figli, ma vi posso assicurare che la migliore clientela, la piu' entusiasta e affezionata stavano con Lei.

Il personale dell'albergo la adorava e Lei non faceva mai mancare il meglio ai suoi clienti senza tralasciare di essere presente in sala da pranzo e al ricevimento infaticabile con il suo sorriso aperto e sincero.

Io andavo spesso a salurarla e Lei mi presentava a tutti dicendo : e' mio nipote e' un Valeriani come me , vedete ? abbiamo la stessa puntina rossa sul naso. Era orgogliosa di tutta la Sua famiglia quella di origine e quella formata; era la chioccia di tutti noi e non si poteva non volerle bene.

Quando a tavola consigliava a tutti il vino di Palazzo Bandino , nessuno anche se aveva voglia di assaggiare qualcosa d'altro , osava contrariarla.

Naturalmente anche Lei avava dei punti deboli: le cariche onorifiche ed i vestiti colorati con grandi fiori stampati.

Credo che abbiano coniato per lei dei titoli mai assegnati prima ad una donna e Lei ne era tanto orgogliosa, quando quel furbone dello zio aveva qualcosa da farsi perdonare Le regalava un gioiello e le faceva approntare dal fido  Sanchini un titolone onorifico carico di CAv. Uff. Gran croce di  e lei era contenta ma il suo sorriso diceva: ho capito tutto , ma va bene così : io ho tutto quello che desidero.

Una volta in un viaggio trovai una stoffa di seta rossa e nera con delle grandi rose rosse stampate. Pensai che fosse stata pensata per la zia , gliela portai  pensando che magari ci avrebbe fatto dei cuscini, invece se la fece cucire ,ci fece un abito  mettendo bene in risalto la rosa. Credo l'abbia fatto principalmente fer fare onore al mio regalo , ma sotto sotto forse Le era anche piaciuta.

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